mercoledì 31 agosto 2005

L'ALTRA FACCIA DELLE LEGGI AD PERSONAM

Tutto si può dire tranne che l’attuale maggioranza Berlusconi pensi solo a fare leggi ad personam a favore dei suoi esponenti. Leggi ad personam infatti ne fa anche a sfavore dei suoi avversari. E non è anche questa una (raffinata) forma di par condicio?

Ed ecco allora la Legge Anti-Caselli. Si proprio Caselli quello che ha rischiato di morire due volte per colpa delle brigate rosse e poi una decina di altre volte in tentativi di agguato mafioso. Proprio lui, il coraggioso ex-procuratore di Palermo. Quello che Andreotti al meeting ciellino di Rimini ha dichiarato sarebbe stato meglio che non fosse mai nato – certo che a volte questi leader della prima repubblica sanno parlare in maniera dannatamente autobiografica…( e poi Andreotti cosa avrà da temere da un uomo che ha sempre combattuto la mafia? Mah…Magari se ho tempo cercherò la risposta a quest'interrogativo nelle 4000 pagine della sua sentenza d’assoluzione per insufficienza di prove…)

Poteva un uomo di questo genere finire a capo della Superprocura Antimafia della Repubblica? E’ ovvio che no! Che figura c’avrebbe fatto Silvio con i mammasantissima che hanno permesso la sua elezione in Sicilia? E con Cuffaro? E con il boss super-latitante Bernardo Provenzano?

Ed ecco allora in puro spirito di par condicio una legge ad personam anche per Caselli. Con l’obbligo per tutti i magistrati candidati ad assumere un incarico istituzionale di avere almeno ancora 4 anni prima dell’età pensionabile ordinaria (che per i magistrati è fissata a 70 anni).

Ma toh guarda! Caselli ha compiuto 66 anni proprio lo scorso maggio! ... Ma chi l’avrebbe detto !

Ma questa volta le non certo brillanti menti dei sovverti-giustizia del Polo l’hanno combinato grossa. Troppo impauriti di far fare al loro capo una brutta figura con i suoi mandanti occulti di Cosa Nostra hanno fatto i conti senza l’oste. E cioè con il fatto che la legge anti-Caselli oltre a colpire il coraggioso ex-procuratore di Palermo incida anche sul futuro di altre circa 1500 toghe. E probabilmente non tutte rosse. E allora: chapeau! Visto che la legge il suo effetto l’ha ottenuto e Caselli è stato rimandato a casa, via subito con un bel colpo di spugna. Pronta immediatamente un’altra legge che alza di 5 anni l’età pensionabile (da 70 a 75 anni).

D’altronde ci ricorda paternalisticamente il principale estensore della controversa norma, il senatore di An Luigi Bobbio – il quale di certo non fa nulla per meritarsi il tanto illustre cognome che porta: «il lavoro del magistrato è particolare, richiede professionalità e motivazioni che possono richiedere correzioni».

In attesa di sapere se il prode Bobbio abbia intenzione di partecipare all’Ipocrita o al Machiavellico 2005, ci consoliamo pensando alla pessima figura che almeno in questo caso ha fatto la maggioranza berlusconiana. Ci consoliamo ovviamente solo noi pochi lettori di giornali e siti internet di sinistra dal momento che la notizia è stata,come di consueto, censurata in toto dall’informazione televisiva.

E rendiamo il nostro omaggio a Pier Luigi Vigna (vittima anch’egli della legge in questione), il cui pensionamento anticipato è altra diretta conseguenza delle schizofreniche leggi sulla giustizia della Bananas italiana.

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