martedì 5 dicembre 2006

SIAMO TUTTI POPULISTI

L’altra sera, in una trasmissione condotta dall'ex-direttore di un giornale che si definisce secessionista, ho visto una nota giornalista ex-comunista, ora sul libro-paga del giornale del Biscione più noto d’Italia, definire le inchieste di Report o quelle di Diario giornalismo “populista”. Mmm...Aveva sbagliato termine? Forse voleva dire popolare, civico, sociale, al servizio del cittadino? E allora perchè gli è uscito populista? Forse in quel momento pensava inconsciamente al suo datore di lavoro? Mah...Tutto questo mi ha spinto per associazione di idee dall’altra parte dell’Oceano, in Sudamerica, dove da qualche tempo sull’onda di grandi movimenti popolari, sono andati al potere governi che stanno attuando importantissime riforme. Riforme di svilluppo, redistribuzione, alfabetizzazione, partecipazione democratica, lotta alla fame, accesso alle cure sanitarie. Tutti – chi più chi meno (con sfumature diverse legate alla loro diversa caratura politica) – sono stati definiti “populisti”. A quel punto mi son venute mente le parole di uno dei più grandi religiosi del secolo scorso, Helder Camara. Il quale diceva: “Se do da mangiare ai poveri, mi chiamano Santo, se chiedo perchè hanno fame mi chiamano comunista”. Aggiornato alla caduta del Muro di Berlino, forse, il suo motto suonerebbe :“Se do da mangiare ai poveri mi chiamano santo, se chiedo perchè hanno fame mi chiamano populista”.

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