LETTERA APERTA A «DIARIO»
Una lettera che con buon probabilità non verrà pubblicata da «Diario». Anche perché, spero, non sarà l’unica lettera di “protesta” che la rivista milanese riceverà in risposta all’articolo del suo direttore.
Forse anche per questo – per paura che vada persa in mezzo alla corrispondenza di «Diario» e nessuno la legga mai - la pubblico qui.
Spero che questa deprecabile iniziativa sia tutta ascrivibile al solo Deaglio e non coinvolga l’intera redazione di «Diario». Sarebbe proprio un peccato. Perché prendere un’inchiesta preconfezionata da altri e considerarla aprioristicamente
Anche perchè i 3000 morti del World Trade Center meritano tutto tranne la nostra disattenzione e la nostra indifferenza.
Per incominciare a farvi un idea vi consiglio:
- il sito www.luogocomune.net che ha una bella sezione dedicata ai misteri dell'11 settembre.
- il film inchiesta di Massimo Mazzucco Inganno Globale, messo in rete da quei paladini dell'informazione libera che sono gli animatori di Arcoiris: www.arcoiris.tv/modules.php?name=Unique&id=4838 .
- Se non avete problemi con l'inglese Loose Change, uno dei primi documentari sull'argomento (ancorchè non il migliore) -al link http://www.loosechange911.com/ - e il fondamentale sito www.patriotsquestion911.com (da lì poi ci sono link ad altri siti importanti americani sull'11 settembre).
- Se non l'avete già visto su Rai Tre a Report (unica televisione, in tutto il mondo, che lo abbia mai mandato in onda), Confronting the evidences il film prodotto da Jimmy Walter , che è ora possibile guardare in streaming direttamente dal sito di Report a questo link http://www.media.rai.it/mpmedia/0,,report%5E10616,00.html
Considerazioni sullo speciale di Deaglio sull'11 Settembre
Ma al di là di tutto ciò, quello che mi colpisce della ricostruzione di Deaglio è l’assenza di alcuni dettagli essenziali, che, ripeto, non giustificano l’idea di un auto-attentato, ma inficiano fortemente la versione ufficiale.
Cominciamo dal Pentagono. Nello speciale di Deaglio sono pubblicate alcune foto. Tuttavia Deaglio si è guardato bene dal pubblicare le prime foto, scattate prima del crollo della facciata, quelle famose in cui si vede il foro di 3 o
In quelle stesse foto si vede peraltro il prato antistante completamente a posto, senza alcuna traccia di scompiglio, cosa anch’essa palesamente inverosimile ipotizzando il fatto che a colpire il Pentagono sia stato un aereo commerciale pesantissimo e ingombrante che, oltretutto, per colpire l’edificio frontalmente, avrebbe dovuto volare rasoterra per qualche centinaio di metri. A ciò si aggiunge la difficoltà della manovra che un pilota dilettante (giudicato dal suo insegnante di volo incapace perfino di guidare un semplice Cessna!) avrebbe dovuto compiere, abbassandosi al suolo a meno di cinquecento metri di distanza dall’edificio – perché oltre c’è un cavalcavia dell’autostrada – e poi volando radente al terreno per centinaia di metri. Ricordo una tramissione di qualche mese fa su Rai Uno (dico Rai uno!) in cui i migliori ingenieri aeronautici dell’aviazione civile italiana - che non ritengo possano essere tacciati in alcun modo di “complottistismo” - affermavano che la manovra sarebbe stata impossibile anche per piloti espertissimi, a causa delle forti oscillazioni (anche di centinaia di metri) prodotte dalle più minime vibrazioni della cloche, quando si vola con aerei così grandi ad altezze così basse.
Ma soprattutto la domanda rispetto al Pentagono è una: se l’Fbi e
Passiamo alle Torri Gemelle. Deaglio sostiene la tesi del crollo a causa dell’elevata temperatura prodotta dagli incendi, superiore ai mille gradi. Al di là del fatto che fotografie termiche scattate nel periodo intercorso tra l’impatto degli aerei e il crollo delle torri rivelano una temperatura molto più bassa, come è possibile che persone che lavoravano ai piani superiori a quelli dell’impatto siano riuscite a ridiscendere le torri (rimaste in parte praticabili), se la temperatura era di mille gradi?
Qui mi fermo anche se le prove da citare sarebbero ancora molte (dalle tracce di esplosivi che alcuni scienziati hanno trovati nei resti delle torri, alle testimonianze di scoppi anche alla base degli edifici).
Ma aggiungo un altro elemento plateale che Deaglio non ha preso in considerazione. Vale a dire il fatto che ci sono circa cinquanta tra membri della Cia, dell’esercito e delle Fbi che hanno “parlato”, hanno denunciato omissioni ed insabbiamenti, hanno chiesto spiegazioni. Tutti costoro hanno pagato in qualche modo le conseguenze del loro coraggio (a volte anche con il licenziamento). Tutti i responsabili dei presunti “disguidi”, delle falle dei sistemi di sicurezza che avrebbero portato all’11 settembre, invece, sono ancora al loro posto, ed anzi molti di loro sono pure stati promossi.
Mi sembra francamente abbastanza, non per credere nel complotto, ma sicuramente per ritenere che la versione ufficiale sull’11 settembre sia falsa, e che l’amministrazione americana ci stia nascondendo molte cose.
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