VAURO SUL FAMILY DAY E' INACCETTABILE E CONTROPRODUCENTE
La vignetta di Vauro di oggi sul Family Day è indecente, inappropriata, controproducente e non fa nessun onore al suo (spesso) glorioso autore. Dimostra pochissima intelligenza e tanto qualunquismo. Un qualunquismo non diverso da quello di testate come «Libero» o «Il Giornale» che quando devono attaccare un rappresentante degenere di una certa categoria sociale, ne fanno discendere ipso facto una condanna ingiuriosa di tutta la stessa categoria (tipo “i no-global sono tutti black-block”, “gli iscritti alla Cgil sono tutti terroristi” e via dicendo…).
Soprattutto appare irritante perché riproduce una pratica insultatoria tanto cara alla destra: l’utilizzare l’insulto per parlare d’altro, schivare i problemi sul tavolo (la questione dei Dico) e spostare il confronto sul “personale” . Che a Vauro piaccia o meno, il suo tacciare tutti i preti di pedofilia e perfettamente speculare alla vulgata secondo cui tutti i comunisti mangiano i bambini, o tutti i Rom sono ladri e malviventi.
Occorre ricordare a Vauro che in molte zone d’Italia (come qui a Milano) i preti hanno in gran parte disdegnato il Family Day di Roma.
Ma occorre soprattutto ricordare a Vauro che le prime vittime del clima controriformista della chiesa attuale (di cui il Family Day è massima espressione) sono i preti stessi, i preti operai che a Brancaccio o a Salvador de Bahia, con il loro impegno quotidiano salvano decine di bambini dalla criminalità, dall’abbandono e dalla povertà. Accusare l’intera categoria di pedofilia a causa di qualche decina, forse centinaio di casi in tutto il mondo è una boutade che non aiuta assolutamente a risolvere il serissimo problema dell’ingerenza Vaticana sull’attività legislativa del parlamento italiano, ma che anzi contribuisce stupidamente e scelleratamente ad alienarsi il sostegno di tanti cattolici fortemente critici nei confronti dell’operato delle gerarchie cattoliche.
Dispiace che voi, cari amici del Manifesto, abbiate deciso di prestare il fianco ad un’operazione tanto irresponsabile e di cattivo gusto, qual è quella odierna del pur sovente ottimo Vauro.