sabato 26 aprile 2008
sabato 19 aprile 2008
FORZA LUGO!
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Pubblicato da Camminare domandando alle 15:58 2 commenti
Etichette: AMERICA LATINA
FINO A QUANDO?
«Questa amministrazione va verso il ventennio leghista, e voi capite che il ventennio è una cosa che mi ricorda il passato, la maschia gioventù che lavorava, faceva il suo dovere e obbediva alle leggi»
Giancarlo Gentilini, ex-sindaco di Treviso, Lega Nord, 16 aprile
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Etichette: POLITICA ITALIANA
IMMIGRATI, PER FAVORE NON LASCIATECI SOLI CON GLI ITALIANI!
Su una colonna, a Bologna.
Da PeaceReporter.
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Pubblicato da Camminare domandando alle 12:36 1 commenti
Etichette: ESTEMPORANEA, POLITICA ITALIANA
giovedì 17 aprile 2008
ITALIA E SPAGNA SEMPRE PIU' VICINE, GRAZIE A BERLUSCONI!
Silvio Berlusconi Radio Montecarlo 15 aprile
Magdalena Alvarez ministro spagnolo delle Infrastrutture, 16 aprile
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Pubblicato da Camminare domandando alle 12:35 1 commenti
Etichette: INTERNAZIONALE, POLITICA ITALIANA
martedì 15 aprile 2008
"UN'OPPOSIZIONE FERMA E RESPONSABILE"
E chi potrebbe dubitarne?
Come non immaginare un domani, in caso per esempio di abolizione dell’articolo18, il compagno Ichino o il compagno Colaninno (eletti entrambi proprio qui in Lombardia) erigere barricate in Parlamento per difendere i diritti dei lavoratori?
Pubblicato da Camminare domandando alle 21:39 1 commenti
Etichette: POLITICA ITALIANA
ITALIA 2008 - LA MORTE DELLA SINISTRA ED IL FALLIMENTO DEL PARTITO DEMOCRATICO
Prendiamo come esempio la Camera – ma al Senato le cose cambiano di poco- : nel 2006 l’Ulivo (gruppo unico di Margherita e Ds, embrione dell’attuale Pd) prese il 31,3, la Rosa nel Pugno (che univa radicali - oggi confluiti nel Pd -e Socialisti di Boselli) il 2,6, mentre i vari partiti che ora compongono la Sinistra Arcobaleno sommati tutti assieme il 10,2.
Ieri invece il Pd ha conseguito il 33, 1. Se sommiamo artificialmente al 31,3 dell’Ulivo del 2006 la metà dei voti della vecchia Rosa nel Pugno (ipotizzando che almeno metà di coloro che 2 anni fa votarono la Rosa nel Pugno la votarono per la presenza in essa dei radicali) arriviamo al 32,6. Questo significa, che ad onta dei grandi proclami di Veltroni e soci di inaugurare una nuova stagione politica, l’unione di Margherita e Pd ha prodotto – rispetto a quando i due partiti correvano da soli - un surplus di voti praticamente trascurabile, inferiore allo 0,5 %. Ma c’è di più.
Se si confronta il dato della Sinistra Arcobaleno del 2006 (10,2) con quello attuale (3,1) si nota che quest’ultima ha perso circa un 7% dei voti. Calcolando che l’ 1,2% di questi sono andati ai vari partitini alla sua sinistra (Sinistra Critica, Ferrando ecc…) e ipotizzando un astensionismo di non più dell’1% nelle sue file (legato all’ area più antagonista dell’elettorato storico di Rifondazione) ne consegue che un 5% di elettori della Sinistra Arcobaleno si sono spostati verso il Partito Democratico, nella logica del voto utile.
Questo significa che l’unione dei Ds e della Margherita in unico partito ha nei fatti portato ad una perdita di consenso da parte dei due vecchi partiti nell’ordine del 5%. Perdita compensata solo dallo spostamento verso il Pd di una fetta consistente degli elettori della Sinistra Arcobaleno, dovuto al timore di un nuovo governo berlusconiano. Questo significa, inequivocabilmente, che il progetto del partito Democratico - cioè di un partito unico che unisca “riformisti” post-comunisti e “riformisti” post-democristiani - si è dimostrato in termini elettorali un fallimento completo .
Chi scrive sosteneva un risultato simile da circa due mesi ed ha stressato amici e parenti ripetendosi convinto che purtroppo la sciagurata idea di Veltroni di correre da solo non avrebbe permesso al Partito Democratico di guadagnare neanche un voto al centro, ma avrebbe viceversa ridotto notevolmente il peso della Sinistra Arcobaleno. Se si è poi astenuto dal manifestarlo pubblicamente, è stato solamente per non influenzare negativamente una campagna elettorale che già sembrava più che compromessa. Quello che poi è avvenuto è una tragedia che va ben oltre ogni più nera previsione.
E pone un’ombra tragica sul futuro italiano. Ipotizza cioè la morte di qualunque forza politica fuori dal pensiero unico, che difenda il pubblico contro il privato, che si dichiari anti-liberista, contro la precarietà, contro la guerra, contro i Cpt e la sicurezza eretta a valore fondante dello stato. Non per difendere la Sinistra Arcobaleno - che era nei fatti un cartello elettorale un po’ raccogliticcio, che univa quattro formazioni ancora molto disomogenee e non aveva un grande progetto alternativo per l’Italia – ma è fuori discussione che il dato più preoccupante che consegnano queste elezioni è sicuramente l’americanizzazione dello scenario politico italiano. Da oggi il Parlamento sarà la casa di due uniche forze: una di estrema destra, xenofoba, securitaria e clientelare e un’altra di Centro, di impronta neoliberista ma con qualche sfumatura progressista. Esattamente come avviene da sempre negli Usa, in Inghilterra da una ventina d’anni o nel Cile della Concertación. L’unica speranza è che buona parte degli elettori del Pd, ancora di centrosinistra, che non condividono il progetto veltroniano di un partito interclassista di centro (sorta di nuova Dc laica rivolta a sinistra), sappiano influenzare la rotta del loro partito. Perché - anche alla luce dell’assenza della Sinistra Arcobaleno in Parlamento - viene da dire , parafrasando Nanni Moretti, che con questi leader non solo non vinceremo mai, ma non saremo neanche mai in grado di far l’opposizione.
Pubblicato da Camminare domandando alle 11:07 6 commenti
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venerdì 11 aprile 2008
SINVERGÜENZA
A quanto pare la laida Santanchè, terminato il consueto armamentario xenofobo, ha deciso di scomodare anche la povera Evita Peròn (che si rivolterà nella tomba) per la sua meschinissima campagna elettorale.
In Argentina negli anni '70 si diceva che "si Evita viviera, seria montonera" pensando che la defunta consorte di Peròn, se fosse sopravvissuta, avrebbe combattuto contro la dittatura e i fascisti della Triple A. Cioè proprio contro quella gentaglia che s'ispirava alla medesima ideologia nera a cui s'ispira la squallida Santachè.
Amen.
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LE COMICHE FINALI
Giovedì 10 aprile, a 48 ore dal voto. Berlusconi a Vespa, tendendogli la mano "Venga Vespa, odori qui: non sente odore di santità?...".
C'è qualcos'altro da aggiungere per gli elettori indecisi?
Pubblicato da Camminare domandando alle 13:55 1 commenti
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giovedì 10 aprile 2008
PENSIERO DEBOLISSIMO
La notizia la conoscete tutti: Gianni Vattimo, il filosofo teorico del pensiero debole è da oggi il primo (e ancora unico fortunatamente!) firmatario di una petizione contro la protesta dei monaci buddisti in Tibet e – nello specifico - contro il presunto “attacco mediatico occidentale” mirante ad occultare (sic!) quanto realmente sta avvenendo in Cina. Attacco mediatico che – secondo l’appello – si configurerebbe come una «versione aggiornata del piano imperialista inglese contro la Cina».
Ma Vattimo sarebbe disposto un domani a fare lo stesso discorso di fronte a un' ipotetica invasione statunitense della teocraticissima – e per nulla democratica – Repubblica islamica dell’Iran?
Pubblicato da Camminare domandando alle 21:22 3 commenti
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MA PERCHE' IL TG1 NON MANDA ME AL POSTO DELLA MAGGIONI A INTERVISTARE IL MARITO DI INGRID BETANCOURT IN COLOMBIA?
In ogni caso il servizio consisteva di fatto in un’intervista al marito di Ingrid Betancourt. La domanda principale dell’intervista era se Ingrid Betancourt avesse mai – nei sei anni di prigionia – fatto avere sue notizie al consorte. Domanda alla quale, il marito della Betancourt ha risposto con molto cortesia ricordando la lettera della moglie dello scorso novembre - lettera che in Italia è stata addirittura pubblicata da un editore come Garzanti (mica Kaos Edizioni o Derive Approdi). Ma d’altronde la Maggioni perché mai avrebbe dovuto esserne a conoscenza: in fondo era soltanto inviata speciale in Colombia!
Ma al di là di questo mi domando: cosa voleva sentirsi rispondere alla sua bella domandina la fulva inviata del Tg1? Forse che Ingrid manda ogni giorno dalla selva messaggini con scritto TVTB al marito?
Che razza di domanda è chiedere al marito di una persona sequestrata da 6 anni se riceve direttamente notizie dalla consorte? Che notizie potrà mai ricevere? C’è bisogno di spendere copiose quantità di denaro pubblico per mandare in Colombia una giornalista che nulla sa di Colombia a fare domande così cretine? Soprattutto perché mandare lei quando in realtà la Rai avrebbe degli altri validissimi giornalisti come Silvestro Montanaro (che recentemente ha realizzato uno stupende reportage dal paese andino) o Raffaele Fichera, corrispondente a Buenos Aires?
Quanti di noi avrebbero potuto fare un lavoro più valido, rivolgendo domande più sensate al consorte della Betancourt, della rampante prima donna del Tg1?
Pubblicato da Camminare domandando alle 13:23 2 commenti
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martedì 8 aprile 2008
PRESENTAZIONE DI "SOTTO PRESSIONE. IL GIORNALISMO IN COLOMBIA PRIGIONIERO DI GUERRIGLIA, NARCOTRAFFICO, PARAMILITARI E GOVERNO" A MILANO
Altri ospiti dell’incontro, oltre ai curatori Martin E. Iglesias e Stefano Neri, saranno l’ On. Tana De Zulueta, Vicepresidente della Commissione Affari esteri e comunitari, Irma Dioli, Assessore alla Pace, Partecipazione e Cooperazione internazionale della Provincia di Milano e il giornalista Rai e presidente di ISF Stefano Marcelli.
Io ci sarò e invito tutti voi a venire. A questo link la scheda del libro. Qui sotto la locandina dell’evento.
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venerdì 4 aprile 2008
BOLIVIA, VERSO LA SECESSIONE?
E’avvenuto l’altro ieri nel corso di un’affollatissima (ahimè) manifestazione tenutasi al Parque Industrial di Santa Cruz de la Sierra. In mezzo a un tripudio di bandiere verde-bianco-verde, Ruben Costas, prefetto dissidente della città orientale, ha affermato coram populo che in caso di vittoria del sì nella consultazione, il governo dipartimentale della regione promulgherà una lunga serie di decreti per scavalcare le leggi e le direttive che arrivano dal Palacio Quemado.
Si comincerà con uno “sciopero fiscale” sui generis: l’IDH, l’imposta sugli idrocarburi voluta da un referendum promosso da Mas e movimenti sociali nel 2004, rimarrà in loco, negando il finanziamento de la Renta Dignidad, la pensione di vecchiaia universale istituita coraggiosamente mesi fa dal governo.
Quindi si procederà a un superamento della proibizione di esportare l’olio, misura recentemente adottata da Morales per proteggere il fabbisogno interno e combattere la speculazione. A seguire si darà il via a una serie di promesse di forte impatto popolare per le classi subalterne di Santa Cruz (perché nessuno le chiama populiste questa volta?), finanziate dalla futura autonomia fiscale e dal mantenimento in loco dell’IDH: un piano di edilizia popolare, aumenti salariali, un assicurazione sanitaria dipartimentale. Il tutto grazie a «los recursos que [el departamento] va a recuperar». Con buona pace del pauperimmo resto del paese, ovviamente.
E non finisce qui. La tensione cresce infatti in tutti i dipartimenti governati dai prefetti “autonomisti”, così come a Sucre dove un pretestuoso e strumentalizzatissimo conflitto sulla Capitalia (da riportare nella vecchia ciudad blanca togliendola all’”usurpatrice” La Paz) crea non pochi grattacapi al gabinetto Morales e non pochi disordini e violenze.
Inoltre la guerra di spie scoperta qualche settimana fa’ (gli Stati Uniti pagavano studenti e borsisti nordamericani per spiare cittadini venezuelani e cubani nel paese) ha rivelato che le oscure manovre della diplomazia Usa in Bolivia non sono mai finite – anche se forse ora hanno meno incidenza che in passato.
Infine non dovrebbe rappresentare un segreto per nessuno l’evidente simpatia per gli autonomisti di tutte le multinazionali degli idrocarburi che operano nel paese, per le quali una vittoria della fronda anti-Morales potrebbe significare un rapido ripristino della situazione anteriore all’insediamento del presidente indio.
Pubblicato da Camminare domandando alle 10:52 5 commenti
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mercoledì 2 aprile 2008
ROM, FOLGORATI SULLA VIA DI DIONIGI
Bene oggi, sempre sul Corriere, il buon Galli scrive due articoletti mielosi in cui si intenerisce per la misera sorte dei poveri Rom, costretti ad emigrare di campo in campo da anni, sotto l’azione delle ruspe e della polizia. Folgorato sulla via di Damasco? No, folgorato sulla via di Dionigi. Ovviamente Dionigi Tettamanzi, l’arcivescovo di Milano, che ieri ha scritto una nota durissima contro lo sgombero definitivo del campo Rom di via BovisaSca, parlando esplicitamente di violazione dei diritti umani e non facendo rimpiangere ai cittadini milanesi, una volta tanto, il buon vecchio cardinal Martini, “pre-pensionato” anni fa’ dal Vaticano, con il solito promeatur ut amoveatur.
E allora il buon Galli, con la coda tra le gambe, si adegua. E abbandona Salvini per salvarsi l’anima – o meglio la patente di ateo-devoto, fondamentale in Italia per far carriera. Tutto questo però ha un nome preciso: Ipocrisia. Ed anche lautamente pagata. Ma fintanto che la diocesi di Milano, mantiene un po’ di indipendenza da Ratzinger e Ruini e condanna lo squallore della politica di De Corato e soci, forse è meglio così.
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martedì 1 aprile 2008
LO SGOMBERO DEL CAMPO ROM DELLA BOVISA E LA FABBRICA DEL CONSENSO DELLE DESTRE
Si è trattato di uno sgombero “gentile”: i pochi Rom rimasti nel campo malgrado la campagna di terrorismo psicologico degli ultimi giorni, hanno deciso spontaneamente, dopo una trattativa con le forze dell’ordine, di abbandonare il campo prima che le ruspe entrassero in azione, riuscendo così a portar via le proprie cose.
Pubblicato da Camminare domandando alle 10:42 21 commenti
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IL CORRIERE DELLA SERA E IL RAZZISMO CONTRO I ROM
Pubblicato da Camminare domandando alle 10:30 4 commenti
Etichette: MEDIA, POLITICA ITALIANA
"NOI NON SIAMO PAGATI PER PENSARE"
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