martedì 15 aprile 2008

ITALIA 2008 - LA MORTE DELLA SINISTRA ED IL FALLIMENTO DEL PARTITO DEMOCRATICO

Se c’è una cosa che non sopporto in queste ultime ore di tremenda amarezza per la vittoria di Berlusconi e della Lega - che prefigura un quinquennio peggiore di quello 2001-2006 (quando a smorzare la violenza della politica del cavanserraglio berlusconiano c’era perlomeno l’Udc di Casini) sono i toni soddisfatti dei vari leader del Pd. Di cos’hanno da essere soddisfatti? Secondo me di nulla e basterebbe dare un ‘occhiata ai numeri per capirlo.

Prendiamo come esempio la Camera – ma al Senato le cose cambiano di poco- : nel 2006 l’Ulivo (gruppo unico di Margherita e Ds, embrione dell’attuale Pd) prese il 31,3, la Rosa nel Pugno (che univa radicali - oggi confluiti nel Pd -e Socialisti di Boselli) il 2,6, mentre i vari partiti che ora compongono la Sinistra Arcobaleno sommati tutti assieme il 10,2.
Ieri invece il Pd ha conseguito il 33, 1. Se sommiamo artificialmente al 31,3 dell’Ulivo del 2006 la metà dei voti della vecchia Rosa nel Pugno (ipotizzando che almeno metà di coloro che 2 anni fa votarono la Rosa nel Pugno la votarono per la presenza in essa dei radicali) arriviamo al 32,6. Questo significa, che ad onta dei grandi proclami di Veltroni e soci di inaugurare una nuova stagione politica, l’unione di Margherita e Pd ha prodotto – rispetto a quando i due partiti correvano da soli - un surplus di voti praticamente trascurabile, inferiore allo 0,5 %. Ma c’è di più.
Se si confronta il dato della Sinistra Arcobaleno del 2006 (10,2) con quello attuale (3,1) si nota che quest’ultima ha perso circa un 7% dei voti. Calcolando che l’ 1,2% di questi sono andati ai vari partitini alla sua sinistra (Sinistra Critica, Ferrando ecc…) e ipotizzando un astensionismo di non più dell’1% nelle sue file (legato all’ area più antagonista dell’elettorato storico di Rifondazione) ne consegue che un 5% di elettori della Sinistra Arcobaleno si sono spostati verso il Partito Democratico, nella logica del voto utile.
Questo significa che l’unione dei Ds e della Margherita in unico partito ha nei fatti portato ad una perdita di consenso da parte dei due vecchi partiti nell’ordine del 5%. Perdita compensata solo dallo spostamento verso il Pd di una fetta consistente degli elettori della Sinistra Arcobaleno, dovuto al timore di un nuovo governo berlusconiano. Questo significa, inequivocabilmente, che il progetto del partito Democratico - cioè di un partito unico che unisca “riformisti” post-comunisti e “riformisti” post-democristiani - si è dimostrato in termini elettorali un fallimento completo .

Chi scrive sosteneva un risultato simile da circa due mesi ed ha stressato amici e parenti ripetendosi convinto che purtroppo la sciagurata idea di Veltroni di correre da solo non avrebbe permesso al Partito Democratico di guadagnare neanche un voto al centro, ma avrebbe viceversa ridotto notevolmente il peso della Sinistra Arcobaleno. Se si è poi astenuto dal manifestarlo pubblicamente, è stato solamente per non influenzare negativamente una campagna elettorale che già sembrava più che compromessa. Quello che poi è avvenuto è una tragedia che va ben oltre ogni più nera previsione.
E pone un’ombra tragica sul futuro italiano. Ipotizza cioè la morte di qualunque forza politica fuori dal pensiero unico, che difenda il pubblico contro il privato, che si dichiari anti-liberista, contro la precarietà, contro la guerra, contro i Cpt e la sicurezza eretta a valore fondante dello stato. Non per difendere la Sinistra Arcobaleno - che era nei fatti un cartello elettorale un po’ raccogliticcio, che univa quattro formazioni ancora molto disomogenee e non aveva un grande progetto alternativo per l’Italia – ma è fuori discussione che il dato più preoccupante che consegnano queste elezioni è sicuramente l’americanizzazione dello scenario politico italiano. Da oggi il Parlamento sarà la casa di due uniche forze: una di estrema destra, xenofoba, securitaria e clientelare e un’altra di Centro, di impronta neoliberista ma con qualche sfumatura progressista. Esattamente come avviene da sempre negli Usa, in Inghilterra da una ventina d’anni o nel Cile della Concertación. L’unica speranza è che buona parte degli elettori del Pd, ancora di centrosinistra, che non condividono il progetto veltroniano di un partito interclassista di centro (sorta di nuova Dc laica rivolta a sinistra), sappiano influenzare la rotta del loro partito. Perché - anche alla luce dell’assenza della Sinistra Arcobaleno in Parlamento - viene da dire , parafrasando Nanni Moretti, che con questi leader non solo non vinceremo mai, ma non saremo neanche mai in grado di far l’opposizione.

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6 commenti:

conteoliver ha detto...

L'entusiasmo del partito democratico non si spiega.
In un certo senso si profila uno scenario nuovo, in cui il parlamento non rappresenta milioni di cittadini e servirà solo a ratificare senza sorprese le decisioni del governo. Di conseguenza si aprono potenzialità per la politica fuori dal parlamento.

ubimario ha detto...

Non sono d'accordo con la conclusione che non ci sia stato miglioramento nel PD.
Mi sembra che in questo ed altri confronti di queste ore si tenda a non considerare il fatto che la sinistra DS si è staccata ed è confluita in SA (o ad assumere implicitamente che nessuno degli elettori della sinistra DS ha seguito i suoi politici di riferimento, il che è più o meno lo stesso).
Quant'era il peso della sinistra DS, come percentuale di elettori?

Pietro_d ha detto...

ancora con sti conti degni del miglior tremonti?

allora I radicali non contavano un gran chè nella rosa... infatti la rosa ebbe un risultato prossimoai valori dello SDI.

Secondo quando calcoliamo la quota di SD?
quando contiamo la quota dei consumatori di Bordon e Manzione?
e quando quella di Dini?

il PD partiva un mese fa da un risultato inferiore all'attuale di 10 punti... oggi ha superaro i valori dell'Ulivo del 2% alla camera e del 5,7% al senato.... basta credo

la giustiziera della notte ha detto...

Mi piace molto la tua analisi, la linko nel mio blog!

Anonimo ha detto...

nonostante io non ami il PD non dierei che ha fallito.
non c'è stata la rimonta è vero, ma ha ottenuto più o meno ciò che ci si aspettava. Ovvero 9 punti in meno del pdl.

il dato davvero evidente è il crollo della sinistra caro zurlo...oltre al botto della lega

Camminare domandando ha detto...

Anche e soprattutto in considerazione del fatto che mi chiami per (cog)nome è possibile sapere chi sei, caro anonimo?

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