E così ieri in giornata è arrivata anche la smentita dell’ultima uscita di Papa Ratzinger. Come fa notare Padellaro sull’Unità, per qualche insondabile miracolo della fede Roma nel giro di una notte è passata da capitale del degrado a città “bella e accogliente”.
Ricapitoliamo: in principio fu la retromarcia su Ratisbona e Michele Paleologo, poi venne la boutade sul cattolicesimo mai imposto con la forza nelle Americhe (con affettuosa censura dei nostri media e nuova prevedibile palinodia), infine la sparata sul degrado romano – del quale sicuramente Papa Ratzinger è un fine conoscitore, dal momento che, come tutti sanno, passa la sue giornate girando per le borgate ed informandosi in prima persona dei loro problemi … Insomma Ratzinger dovunque va, fa danno. Qualunque cosa dice è fuori luogo.
Ma di che stupirsi? Ratzinger pensa e ragiona con un armamentario teologico, sociale e religioso fermo a cinquant’anni fa e largamente preconcilare. Ma negli ultimi cinquant’anni l’opinione pubblica mondiale (anche cattolica) è largamente maturata e - malgrado la devastante controriforma in atto da un trentennio nella Chiesa cattolica – ha recepito e fatto sue le innovazioni del Concilio Vaticano II. In quest’ottica è ovvio che qualunque dichiarazione di Ratzinger non possa che apparire distonica, fuori luogo e desueta.
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1 commento:
Il "sono stato frainteso"Berlusconiano fa scuola.
Il mio stupore consiste nel fatto che nessun giornalista si sia mai ribellato.Si fanno passare per scemi.
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