giovedì 31 gennaio 2008

BOLIVIA, VERSO LA STRATEGIA DELLA TENSIONE? - UN AGGIORNAMENTO

Un rapido e (ahimè) tardivo aggiornamento a un post di qualche tempo fa’, sulla inquietante, ancorché incruenta, successione di attentati che ha colpito la Bolivia negli ultimi mesi. Lo scorso 24 gennaio un ordigno è esploso – provocando ancora una volta, per fortuna, solo danni materiali – nella sede della Repac, la rappresentanza presidenziale per l’Assemblea Costituente, a La Paz, poco prima che Evo Morales si recasse in Parlamento per tenere un discorso di bilancio sui suoi primi due anni di governo.
L’obbiettivo scelto non poteva essere più simbolico: come a dire, con le buone o con le cattive questa Costituzione non “s’adda fare”. In ogni caso il prosequio dei negoziati tra prefetti e governo – malgrado l’intenzione del Comitè Civico di Santa Cruz di indire un incostituizionale referendum sullo statuto autonomico – fa sperare in una qualche forma di risoluzione, o perlomeno, di distensione della crisi.


Nel frattempo sempre nella capitale boliviana è stato condannato a ben trent’anni di carcere Tristan Jay Amero, il terrorista statunitense responsabile di due attentati in due hotel di La Paz nel marzo 2006, assieme alla compagnia e complice uruguaiana Alda Costa. Pare che il giovane americano prima di giungere in Bolivia avesse cambiato più volte documenti e identità, mantenendo il nome Lestat Claudius de Orleans y Montevideo, il vampiro protagonista di un racconto di Anne Rice. Gli attentati per i quali è stato condannato hanno causato due morti e una decina di vittime. Il legale dello stesso Amero ha lamentato presunte irregolarità nel processo. Qui e qui due link a brevi sulla notizia.

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