Alla fine la verità è venuta galla, al di là delle molteplici fandonie governative spacciate dalla propaganda uribista. Il piano Emmanuel non è fallito per una sua intrinseca debolezza, ma a causa di operazioni dell’esercito colombiano nella zona di Villavicencio, dove avrebbe dovuto avvenire il rilascio degli ostaggi.
A testimoniarlo non è solo la lettera rivolta dalle Farc al presidente venezuelano Chàvez, ma anche fonti dell’esercito colombiano, il quale ammette in due diversi comunicati (datati
26 e
31 dicembre) di aver svolto operazioni nella zona in cui avrebbero dovuto aver luogo la consegna degli ostaggi.
Nel frattempo a causa del ritardo e della mancanza di informazioni precise, la stampa internazionale e i media mainstream si sono lanciati come api sul polline in analisi ed opinioni di vario genere e dubbissimo acume, pressoché tutte volte a ridicolizzare Chàvez e il suo piano. C’è perfino chi ha parlato di duro colpo per la sinistra sudamericana e per il socialismo del XXI secolo.
Tutte opinioni rigorosamente non suffragate da dati certi o (peggio ancora) basate sulle veline del regime uribista – l’ultima delle quali (quella sulla presunta presenza sotto falso nome del piccolo Emmanuel in un collegio di Bogotà), quandanche fosse vera, pare essere stata gettata apposta nella mischia solo ora con il preciso scopo di deviare l’attenzione dei media dai reali motivi del fallimento dell’operazione. Scopo, manco a dirlo, centrato in pieno – pressoché nessun organo di stampa “mainstream” riporta infatti la notizia dei due comunicati.
Quale scenario possa aprirsi ora è difficile dirlo, dato che la situazione muta di ora in ora, in quella complessa partita a scacchi che è il conflitto colombiano. In ogni caso non aspettatevi alcun mea culpa, palinodia o rettifica da parte della stampa mainstream: sparita la possibilità di parlare male di Chàvez, scomparirà anche il pelosissimo interesse dei media per per le cause del fallimento del piano Emmanuel.
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3 commenti:
ciao!
sono andrea di Inchiostro, grazie del passaggio e del commento. Devo dire che anche il tuo blog è interessante.
ciao francesco.come al solito non posso che sottoscrivere la tua analisi sulla disastrosa realtà colombiana e su come la verità venga ormai completamente ignorata a favore di una bieca propaganda.tempo fa affermavi che un ritorno ai vecchi tempi era difficilmente realizzabile,io continuo ad avere paura..
buon anno
Roberto
Parlavo del Sudamerica in generale...non della Colombia dove i "vecchi tempi" non sono mai passati e le rivoluzioni perdute sono ben più delle 32 del colonello Aureliano Buendìa...
Speriamo che piano piano le cose si smuovano ache lì (lo scandalo della parapolitica dell'anno scorso è stato un buon segnale anche se rischia di rimanere un momento isolato).
Stiamo a vedere.
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