lunedì 19 marzo 2007

L'ULIVO E LE BANANE

Anche se non se ne è parlato molto, perché la notizia non era molto edificante, lo scorso 15 marzo il governo italiano attraverso l’Avvocatura dello Stato ha chiesto ufficialmente la cancellazione del rinvio a giudizio per i 33 inquisiti del caso Abu Omar, tra cui 26 agenti Cia ed un po’ di spioni nostrani assortiti, tra cui Pollari e Mancini. Tra le motivazioni la violazione del segreto di Stato (peraltro mai avvenuta come spiega Travaglio in un articolo a questo link) e l’inficiamento del principio di collaborazione tra magistratura e governo.
Questa della collaborazione è una trovata interessante. Da quando magistratura e governo dovrebbero, in uno stato moderno collaborare ce lo dovrebbero proprio spiegare. O forse farebbero meglio a rileggersi lo Spirito delle Leggi di Montesquieu, per ricordarsi che in un qualunque paese moderno il potere giudiziario e quello esecutivo devono sempre essere rigorosamente separati ed indipendenti. Ma questo è secondario rispetto al tentacolare impegno a tenersi buoni i rapporti con gli Stati Uniti e con gli spioni nostrani.E quindi che i diritti umani s’inchinino alla ragion di stato, e l’Italia torni a essere il paese delle banane e il regno dell’impunità. E’ triste dirlo, ma le banane crescono benissimo anche all’ombra dell’Ulivo.

P.s. Voglio spendre una parola d’elogio per il ministro Di Pietro, persona dalla cui posizioni spesso dissento, ma che su questo argomento ha dimostrato una fermezza etica che molti suoi colleghi, collocati più a sinistra, si sognano.
Per chi volesse approfondire il caso Abu Omar rimando a questo post di un po’ di giorni fa.

1 commento:

Nidiaci ha detto...

Ho ripreso questo tuo post sul mio blog.

Grazie!

Miguel Martinez
http://kelebek.splinder.com/

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