Apprendo dall’
Unità di ieri che l’assessore alle politiche giovanili della regione Lombardia, Pier Gianni Prosperini, in un’intervista per il Giornale di Bel Pietro di domenica scorsa si è lasciato andare ad alcune garbate affermazioni volte a smorzare la polemica in atto su coppie di fatto, Dico, e diritti degli omosessuali: «
Garrottiamoli i gay”. Un castighetto da niente. “Ma non la garrota di Francisco Franco. Alla maniera degli Apache: cinghia bagnata legata stretta intorno al cranio. Il sole asciuga il laccio umido, il cuoio si ritira, il cervello scoppia»
In un paese decente un personaggio così, perlomeno, viene rimproverato, esecrato, stigmatizzato pubblicamente da tutti i suoi superiori, dal presidente della regione a quello della Repubblica. E quindi viene messo sotto inchiesta per istigazione alla violenza e alla discriminazione sessuale. Perché quelle di Prosperini sono a tutti gli effetti delle boutades che, fortunatamente, non producono effetti diretti, ma che tuttavia sedimentano nella società e portano poi a barbarie come quella di Opera - che abbiamo raccontato tempo fa anche in questo blog. E di tutto abbiamo bisogno ora, tranne che di un qualche piccolo progrom omofobo in salsa padana.
Ps. Prosperini, a differenza di quello che credono molti non è della Lega Nord, ma di Alleanza Nazionale. Il partito che a detta di (quasi) tutti sarebbe riemerso dalla acque termali di Fiuggi, ripulito di ogni residuo nazi-fascista, razzista od omofobo.
1 commento:
ehehehehehehehe
garbato prosperini, garbato belpietro, garbate le loro parole e pure i fatti che mettono in atto in virtu' del loro potere.
Un'orgia di garbo, insomma.
Cloro
Posta un commento